Kosher è un antico vocabolo della lingua ebraica, il cui significato può essere tradotto in “conforme alla legge” oppure “adatto”.
Nell’ambito delle Certificazioni Religiose e Alimentari, riconosciute dalla comunità internazionale, al pari della Certificazione Halal, la Certificazione Kosher – come già chiarito nella scheda tecnica del nostro sito web – indica che un determinato alimento è stato prodotto nel rispetto delle regole e dei valori fondativi della religione ebraica: parametro in assenza del quale non sarà possibile superare positivamente l’iter di Certificazione.
I requisiti per la Certificazione Kosher
L’analisi sulla presenza dei requisiti per la Certificazione Kosher è affidata ad un Ente di Terza Parte Indipendente, come nel caso di QMS Italia, che andrà a supervisionare la produzione alimentare al fine di garantire la sua conformità alle regole alimentari ebraiche.
Trattandosi di una Certificazione che affonda le sue radici nel culto della religione e della tradizione ebraica, è altresì indispensabile la collaborazione con un Rabbino esperto nella Certificazione che dovrà collaborare con l’Ente incaricato dal Soggetto interessato alla Certificazione per individuarne i requisiti di ammissibilità.
L’attività di verifica necessaria per intraprendere l’iter di Certificazione si concentra su due aspetti chiave: ingredienti e impianti di lavorazione.
Le regole religiose ebraiche, infatti, permettono di nutrisi esclusivamente con animali così detti “ruminanti” e con l’unghia “fessa” (ovini, caprini, ecc), quindi non cammelli, conigli e suini; pesci con pinne e squame, quindi non molluschi o pescecani; e di volatili domestici come polli e non rapaci.
Per quanto riguarda gli impianti di lavorazione, tra i requisiti della Certificazione Kosher è ammessa la possibilità di produrre con un unico impianto alimenti “Kosher” e non, a patto che l’intera strumentazione utilizzata venga pulita a caldo quando dovrà “trattare” i suddetti.
Kosher: ulteriori ambiti di Certificazione
La “Kosher” nasce come Certificazione di stampo Alimentare, ma la sua applicazione è versatile: il suo ambito di competenza si estende anche a differenti “famiglie di prodotti” come, ad esempio, formaggi, latticini e vini (restando sul tema alimentare, ma in maniera maggiormente approfondita dal punto di vista dei parametri valutativi ai fini della Certificazione) e cosmetici a vario titolo
Per il latticini, ad esempio, è necessaria una visita di ispezione agli impianti di produzione e alla/e stalla/e dove verrà raccolto il latte.
La raccolta del latte deve essere affidata a camion o mezzi di trasporto vuoti e dedicati solo alla produzione Kosher.
Qualsiasi prodotto cosmetico, invece, contente alcool etilico non viene preso in considerazione, poiché la tipologia della miscela alcolica è sconosciuta e potenzialmente taref (il contrario di kasher, cioè non conforme).
Durante l’acquisto di un nuovo prodotto cosmetico Kosher da usare durante il periodo pasquale, le donne devono fare attenzione a circa tre dozzine di ingredienti, tra cui sciroppo di mais, grano, segale e avena.
Contatti ed ulteriori chiarimenti
Chiaramente, questi ultimi sono esempi sintetici finalizzati a segnalare l’alto tasso di permeabilità della Certificazione nel rispetto di Iter valutativi precisi e specifici.
Per ulteriori dettagli informativi sugli ambiti di Certificazione e sui Requisiti per la Certificazione Kosher, Vi invitiamo a contattare i nostri Audit alla pagina “Contatti” del nostro sito web.