Climate Finance (Finanza Climatica): la sua definizione è ancora foriera di importanti dibattiti nell’opinione pubblica internazionale.
Secondo la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), “La finanza climatica si riferisce a finanziamenti locali, nazionali o transnazionali, tratti da fonti pubbliche, private e alternative, che cercano di supportare azioni di mitigazione e adattamento che affronteranno i cambiamenti climatici”.
Climate finance è uno dei termini impiegati per descrivere la movimentazione dei fondi, nel contesto delle questioni legate al clima (fonte ISO.ORG).
In generale, sussiste una distinzione tra “finanza sostenibile” che adotta un approccio ambientale, sociale, economico e di governance ampio, e il concetto più di “finanza verde”, che si occupa esclusivamente di questioni ambientali.
Ancora più ristrette sono quelle azioni che mirano esclusivamente alla mitigazione e/o all’adattamento ai cambiamenti climatici, che chiamiamo climate finance.
Il Climate Finance: i finanziamenti necessari per il Clima, ed il loro contesto.
Sono tre le categorie principali che ricevono finanziamenti per il clima, ciascuna supportata da soluzioni specializzate di finanziamento per il clima, progettate per mobilitare e incanalare i fondi verso l’azione per il clima.
- Gli investimenti di mitigazione sono finalizzati a ridurre le emissioni di gas serra e comprendono il finanziamento di progetti legati alle fonti di energia rinnovabili.
- Gli investimenti nell’adattamento si concentrano sul rafforzamento della resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici, ad esempio sostenendo miglioramenti infrastrutturali in grado di resistere a eventi meteorologici estremi.
- Gli investimenti a duplice vantaggio servono sia a obiettivi di mitigazione che di adattamento, come iniziative di agricoltura sostenibile che contribuiscono al sequestro del carbonio migliorando nel contempo la sicurezza alimentare.
Per invertire la crisi climatica, oltre alle Norme ISO e UNI, Istituite per offrire un quadro normativo chiaro alle Organizzazioni, in aggiunta ai recenti lavori avviati proprio da ISO per la realizzazione dell’imminente nuovo Standard sulle Emissioni nette zero, sono altresì necessari importanti investimenti globali.
Le esigenze finanziarie annuali per misure di mitigazione e adattamento sono destinate ad aumentare costantemente fino a una stima media di 9 trilioni di dollari nel 2030, per poi raggiungere la sbalorditiva cifra di 10 trilioni di dollari all’anno entro il 2050.
Gli attuali livelli disponibili di finanziamenti per il clima sono più volte inferiori agli importi necessari.
I paesi in via di sviluppo, dove gli effetti del cambiamento climatico sono più severamente avvertiti, trovano particolarmente difficile finanziare le misure necessarie.
La finanza per il clima è un elemento centrale dei negoziati globali sui cambiamenti climatici dal 1992.
Gli accordi di Cancun sui cambiamenti climatici del 2010 hanno invitato i paesi sviluppati a “mobilitare” congiuntamente 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 per rispondere alle esigenze dei paesi in via di sviluppo.
Sebbene questo possa sembrare un obiettivo encomiabile, il primo bilancio globale al mondo alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) del dicembre 2023 ha dimostrato che sia i contributi finanziari sia gli sforzi di mitigazione sono ben lontani dal rispettare gli impegni.